Casa Tivoli

Nelle colline vicino a Tivoli, l’antica città latina con il nome Tibur, chiamata da Virgilio con il titolo di Tibur Superbum (Eneide, Lib. VII) che tuttora campeggia nello stemma cittadino, è stata costruita una moderna villa di cui lo studio Garibaldiarchitects Milano ha seguito gli interni.

Questo progetto è particolarmente interessante perché si è sviluppato sul concetto di un nuovo modo di abitare, lavorare e vivere gli spazi contemporanei. Partendo dal significato di wellbeing, unitamente alla possibilità di lavorare in remoto, l’interno e l’esterno sono in dialogo costante e hanno permesso al committente di ripensare la casa non solo come luogo di svago, ma come una vera e propria dimora.

“Arrivare a casa” è la semplice e, immediata frase quotidiana che possiamo dire quando si arriva a “Casa di Vittorio”. Il proprietario, ama viaggiare, sia per il suo lavoro che lo vede responsabile Retail Experience di una nota azienda di moda del lusso made in Italy, che per scoprire il mondo, in particolare le culture asiatiche e le civiltà antiche, ma questo è il luogo in cui è nato, dove gli affetti più cari sono presenti ed è qui che ama tornare per rigenerarsi, leggere e stare in mezzo alla campagna.

Infatti già dal piccolo vialetto, nel verde del giardino fra ulivi e, cipressi, visibile da più parti della casa, rende questa casa un approdo familiare che incarna simultaneamente l’idea dell’arrivo e, l’idea della casa, pensata per chi vive in un nomadismo professionale contemporaneo.

Le finestre sono delle alte aperture sul paesaggio, e, la dolcezza del verde non altera lo style degli arredi dal gusto discreto, e, modernista, interrotto solo da un arabesco rappresentato dal tocco “primitivo” di alcuni suppellettili. All’interno insieme agli oggetti e alle sculture raccolte nei diversi viaggi, troviamo un antico tappeto realizzato da un maestro berbero negli anni 40 montato a parete come un arazzo per la stanza degli ospiti. In sala troviamo i fregi in gesso e stucco finemente lavorati con elementi fogliacei, fiori e mascheroni del XIX secolo, questi sono stati posizionati come un elemento scultoreo verticale sulla parete che fa da sfondo al tavolo da pranzo a sottolineare l’altezza della stanza.

Gli arredi, disegnati su misura dallo studio GaribaldiArchitects, sono pensati come elementi scultorei monolitici disposti in una sequenza scenografica e funzionale.

E così la matericità, la scelta dei tessuti naturali e colori sono tutti derivati dalla palette della natura circostante che va dal verde degli ulivi ai colori della terra e del tortora quando d’inverno il suolo si raffredda. Queste nuance di colore avvolgono tutti gli interni della casa dando intimità e protezione all’interno, anche dove la superficie maggiore è rappresentata dal vetro delle finestre.

Gli ambienti sono minimali, caratterizzati da materiali preziosi, lavorati completamente a mano. Il tutto è frutto di un’attenta selezione e di una sintesi concettuale, dove la materia scelta diventa essenziale ed insostituibile.

La villa è stata progettata su un unico piano e la sala, che rappresenta lo spazio principale, è giocata sull’asse longitudinale del terreno che prosegue nello sviluppo lineare del giardino.